domenica 23 gennaio 2011

Non ci sono suoni, qui

sabato 15 gennaio 2011

Bamboo (e varie paraculate)


Anno nuovo, vita nuova.

N'èvveroncàzzo.
Nonostante le novità che a intervalli regolari si affacciano su quella che è (almeno attualmente) la mia sorda routine, a me sembra proprio di star sempre fermo nello stesso identico punto di quello sporco finale di duemiladieci.
Mi arrangio come posso per cercare di intravedere una qualche svolta che sia, in qualche modo, decisiva.
Disegno.
Disegno ogni volta che posso perchè il disegno è ossigeno puro, grezzo e pastoso.
E questo è vero, cavolo.

Adesso parlerò un po' di quelli che, per ora, potrebbero rivelarsi tra i migliori 90 euri che abbia mai speso. Ossia, ciarlerò riguardo la tavoletta grafica autoregalatami a Natale: una Wacom "Bamboo Pen&Touch".
Ho parlato di questo mio acquisto praticamente ad ogni persona a cui possa fregare almeno un minimo delle mie evoluzioni artistiche. Nonostante il variare dell'interlocutore, le conversazioni sono state l'una identica all'altra.
"Ehi, mi sono comprato la tavoletta grafica per disegnare al piccì!"
"Wacom?"
"Sì."
"Bamboo?"
"Sì."
"E' la migliore."
Il fatto che tutti abbiano detto "è la migliore" mi ha evitato di pensare che avessi preso un pacco gigantesco.
Certo, che io stia scrivendo sul blog riguardo alla tavoletta non è certo un qualcosa di immotivato. Non voglio star qui a farne una recensione.
In realtà scrivo perchè più la uso e più mi viene da riflettere a proposito delll'evoluzione della tecnologia, dell'arte, del disegno e della sua digitalizzazione.

Passo indietro.
Durante le vacanze natalizie ho preso un caffè (no, una cioccolata calda) con Matteo, dopo almeno un paio d'anni in cui ci eravamo limitati a sentirci via mail.
Abbiamo parlato come due vecchi compagnoni di un sacco di cose, senza mai discostarci troppo da quello che era però l'argomento di fondo: il fumetto.
Tra i vari topic di chiacchiere è venuta fuori anche questa cosa della digitalizzazione, della differenza di un disegno "a vivo" e di uno fatto invece interamente al computer, o di come la tecnica a mano possa sposarsi con le potenzialità offerte dal piccì.
Sembravamo un paio di quei critici da talk show, di quelli che si riempiono la bocca di parole masticate ma non digerite. Di quelli che ti verrebbe voglia di prendere a schiaffi.
Si è parlato anche di tavolette grafiche, ovviamente. Lì mi è partito lo sfizio e il giorno dopo ne ho comprata una.
A tal proposito, pubblico questo disegno.
Ecco, questo l'ho fatto oggi, tra un buco e l'altro della mattinata. Tutto al piccì, con la tavoletta.
Disegnato con Illustrator e colorato in Photoshop.
"Beh, fico cazzo", verrebbe da pensare. In effetti il risultato piace anche a me. Il problema però è un altro.
Ossia che Illustrator + tavoletta grafica è un'accoppiata spaventosa. In gran parte, se mi si passa l'eresia, si può dire che il disegno te lo fa lui.
Mi spiego: tu magari tracci la tua linea con la pennetta, la quale per forza di cose sarà sbilenca e tremolante (che poi io ho delle mani in perenne effetto Mercalli), e Illustrator cosa ti fa?
Te la raddrizza, te la sistema, te la arrotonda in automatico e te la rende morbida come il culo di un infante. Provare per credere, è stupefacente.
"Ma scusa, sei al quinto anno di Architettura e non sapevi che Illustrator avesse questa opzione?"
Ennò, non lo sapevo.
Vorrei poter descrivere a parole quanto questa cosa mi sbalordisca/affascini/spaventi, ma ho idea che dovrei dilungarmi troppo (ma soprattutto, sto scrivendo a tempo perso, per riposarmi, e non mi va troppo di stare a pensare).

Arrivo al punto. Quello che mi chiedo è: "quanto di mio c'è in quel disegno?"
Solo perchè ho deciso il soggetto, o perchè ho messo una linea qui anzichè lì, o ho optato per questo colore al posto di quello, posso davvero dire che sia opera mia?
Volendo metterla all'estremo: chiunque potrebbe disegnare quei due personaggi, se munito di tavoletta e apposito programma?
O è una cosa che è venuta fuori da me, e da me soltanto?
Non riesco a capire se ci sia del lavoro dietro quel disegno, se permane un minimo di manualità, o se il computer prende il posto della mano quasi in modo definitivo.

C'è da dire che il processo di disegno al computer, oltre che innovativo e divertente (ma ripeto, siccome sono alle prime armi, questa caratteristica è probabile che vada via via spegnendosi), abbatte i tempi di lavoro in maniera mostruosa.
Il disegno dal vivo, per quel che mi riguarda, solitamente passa attraverso queste fasi:
- ideazione
- bozza a matita
- matita definitiva
- inchiostrazione
- scanning
- post-editing al computer
...che è davvero un processo che porta via tempo. A volte impiego ore per fare disegnini di merda.

Con la tavoletta non succede. Prendi e "bam!", scarabocchi in definitiva, come se stessi già inchiostrando. 
Inutile poi che stia qui ad esporre quanto siano precise e veloci le correzioni che possono essere fatte al computer, nel caso ti capiti di commettere un errore.
"Cazzo, ho sbagliato".
Ctrl + z.
"Cazzo, ho sbagliato tre linee fa."
Ctrl +z, Ctrl +z, Ctrl +z.
Velocissimo.

Questa cosa, ripeto, mi spaventa.
Temo che il disegno, quello su carta, quello fatto di macchie indelebili e sudore (sì, vabbè, "sudore"...giusto per dare un po' d'enfasi al testo...non sudo quando disegno, tranne quando mi sparo le lampade in faccia, la sera) possa andare perduto.
Indubbiamente come strumento la tavoletta è utilissima, specialmente per realizzare disegni veloci o scadenzati, come quelli che faccio per L'inchiesta; spero però di non diventarne schiavo.

Mi piacerebbe però sfruttarne la velocità per diventare un po' più produttivo, o per evolvermi anche con altri metodi e stili di disegno.
Ci sono delle idee, ad esempio, che avevo accantonato per mancanza di tempo. Robe che necessitavano di una certa "serialità" di pubblicazione (vignette, strip, eccetera), che però io non potevo assicurare.
E' il caso ad esempio di questo personaggio, lasciato a marcire per più di un'anno e mai concretizzato (ma non sto qui ad assicurare che d'ora in avanti il suo destino possa avere risvolti migliori).
Con la tavoletta ci vogliono due minuti a disegnare una cosa simile. Zap.
Scarbocchi e via. Le linee storte Illustrator le raddrizza. Se sbagli correggi senza problemi.
Poi colori con Photoshop, e riempi di effetti strafighi.
Cavolo, è davvero spaventoso.
La tecnologia è spaventosa.

Ultima annotazione: disegnare con la tavoletta, contrariamente a quanto si possa pensare, è del tutto diverso dal disegno sul foglio di carta.
Quando disegni a computer devi dividerti tra l'utilizzo della penna, del mouse e della tastiera, e sposti le mani da una parte all'altra così velocemente che ti sembra di guidare l'Enterprise.
Unico problema davvero insopportabile riscontrato sin'ora: a differenza della realtà, con la tavoletta non puoi rigirarti il foglio quanto e come cavolo ti pare.
Per il resto è davvero divertente.

Saluti.

venerdì 7 gennaio 2011

"L'anello cosmico"

Finalmente ho disegnato la mini-storia che mi aveva chiesto Salvatore.
Doveva trattarsi di una Tavola autoconclusiva, che però ho finito per sdoppiare per esigenze di sceneggiatura (il buon Saso non era stato categorico più di tanto, nè pretenzioso. Si era limitato a inviarmi il soggetto della storia tramite messaggio di Facebook, e in mancanza di ulteriori vincoli mi son preso le mie consuete libertà).

Ho variato leggermente dal solito stile che utilizzo. A Natale ho comprato una tavoletta grafica e volevo giocarci un po', sicchè ho colorato le due Tavole al piccì, tentando di metter su una mezzatinta digitale.
Considerato il tempo che avevo a disposizione (o forse, che "avevo voglia di avere a disposizione"), il risultato non è male, tenendo presente che è il mio primo approccio con la suddetta tavoletta.
Per quanto riguarda l'utilizzo dei filtri di photoshop, so che è da principianti usarli.
Però sticazzi.


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