lunedì 25 ottobre 2010

Nuove nuove


Ebbene sì. Torno a scrivere qui sopra.
In primis perché magari qualcuno potrebbe pensare che io sia morto, quindi è giusto che gli rovini la festa.
In secundis, terzis, quartis e via discorrendis perché ci ho un po' di notizie.
Le elenco.

Per quanto riguarda Gryeph, il fumetto del quale (s)parlo a più riprese su questo blog da ormai un paio d'anni, siamo, come al solito, avviati verso una conclusione.
Certo, tarda ad arrivare, ma in fondo è così per la maggior parte delle cose.
Le tavole, come detto, sono chiuse (anche se si vocifera di un eventuale "capitolo bonus" octotavolato che dovrei realizzare chissàccome e chissàquando).
Dei quattro capitoli fin'ora realizzati, ben due sono letterati, salvo alcune correzioni da dover apportare in fase di revisione.
Gli altri due, quindi, ancora non lo sono.
Del lettering si sta occupando Matteo. Io mi son dedicato nell'ultimo periodo alle copertine.
Avevamo deciso per un minimo di quattro illustrazioni, una per capitolo. Ne avevo realizzate due: una 'uncèmmale', per il capitolo due; l'altra bocciata, per il capitolo quattro. Uno dei miei più grandi problemi è che finché si tratta di disegnare personaggi va tutto occhèi; poi, non appena devo cimentarmi con gli sfondi, il disegno diventa vuoto, semplice, banale e scontato. Un bambino delle elementari armato di colori a spirito mi farebbe il culo a strisce.
Anyway, si è pensato anche all'eventualità di ridurre il tutto ad una copertina sola, qualora il volume venga pubblicato solamente in versione cartacea (e non a puntate su internet, come era da programma nel lontano anno nomiricordomancopiùquale). In quel caso, la copertina utilizzata sarebbe quella del capitolo uno, attualmente incompleta (manca, guarda un po', lo sfondo).
Lo so che parlo parlo parlo, ma non arrivo mai a dire "ce l'abbiamo fatta". Ma diamo tempo al tempo.
Dopotutto, Ulisse impiegò un'eternità prima di tornare a Itaca.
Quando lo fece però, ebbe modo di far fuori un po' di gentaglia, tutto incazzoso, e di riprendere a trombarsi Penelope, tutto contento.

Parte seconda: ho intrapreso di soppiatto una nuova collaborazione con una casa editrice indipendente, la E.F. Edizioni.
E' stato il mio ex-prof. della scuola di fumetto di Cassino, Matteo Pirocco, a mettermi in contatto con l'editore, Enrico Teodorani.
Le loro storie, che vanno dal western al dark/gotico, sempre con un leitmotiv erotico, ruotano intorno ad una serie di personaggi creati da Enrico e dalla moglie, Francesca Paolucci, autrice della sceneggiatura sulla quale ho cominciato a lavorare.
Cominciato a lavorare ieri, tra l'altro.
Ho fatto una vignetta.
Una. Piccola.
Il foglio è già zozzissimo e pieno di manate, perché mi ostino ad usare una micromina B e a scarabocchiare con foga eccessiva.
Non mi risulta facilissimo. Disegnare, dico.
Mi sento un po' fuori forma. Prima ero più spedito e sicuro.
Uffa.
Lascio di seguito un po' di studi sui personaggi della storia (la quale è in ogni caso molto breve, 4 tavole, ergo concludibile in brevi tempi).



Parte tertia: ho aperto un altro blog.
Giustamente, uno dice "cazzo, ho talmente tanto di quel tempo da dedicare a un blog che posso permettermi il lusso di aprirne un altro".
Ecco, l'ho fatto.
La tematica del blog si discosta un po' da quello che faccio di solito, nonostante anche lì si tratti comunque di narrazione, artistica o meno che dir si voglia.
Tutto sommato, è un blog per raccogliere racconti. E' nato per via del fatto che continuo ad avere migliaia (no vabbè, non migliaia, diciamo una quindicina) di spunti che non mi sono mai deciso a buttare giù. Adesso finalmente ho cominciato a farlo, e vedrò a mano a mano di schiaffare lì sopra quello che riuscirò a scrivere di tanto in tanto.
Seguitemi, se vi va.

Per chiudere, un paio di considerazioni inutili, che non guastano mai.
Stamattina a Roma ha piovuto. Come sempre quando ti alzi presto la mattina per uscire a fare le tue noiose commissioni, prende a piovere e te ne vai per i vicoli strascicando nelle pozzanghere.
Tra l'altro in questi giorni si stanno alternando giornate calde e soleggiate a giorni in cui il freddo ti entra nel midollo.
E io quando esco di casa non so mai come vestirmi.

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