martedì 13 dicembre 2011

MArteAwards

Allora.
Sono passati due mesi esatti dalla serata finale del MArteLive e io tra una cosa e un'altra ancora non avevo scritto nulla qui sopra. E siccome di cose da dire ce ne sono tante, vedo di tagliare corto il più possibile.
Vinsi.
Pare strano ma vinsi.

A discapito di pronostici, angosce, perplessità e parziali insicurezze, alla fine mi sono aggiudicato la vittoria, e con essa la borsa di studio per il primo anno del corso di Fumetto presso la Scuola Internazionale di Comics, da sempre vista come una realtà lontana e impraticabile, come un qualcosa di estraneo a quello che sarebbe stato il mio percorso realizzativo come fumettista, un "eh sì vabbè figurati se".
Ma andiamo con ordine.
Ad essere stati selezionati per la serata finale eravamo in tre.
Io, Marta Baroni e Massimo Luttazi.
Sia Marta che Massimo si sono presentati come bravi disegnatori, entrambi con idee precise e stili personali piuttosto definiti e caratteristici. Ho pensato lì per lì, però, di non badare troppo a ciò che avevo intorno, quanto piuttosto a concentrarmi sulla storia che avevo in mente, cercando di portarla a termine nel minor tempo possibile, dato che quello che avevamo a disposizione era di un'ora inferiore a quello della Semifinale.
L'attenzione spasmodica verso il lavoro, mista a determinazione, mi ha portato anche stavolta ad un totale senso di estraniamento. Ho dato poca attenzione a ciò che mi succedeva intorno e a quello che mi veniva detto.
Ho quest'immagine stranissima in testa in cui vedo passare Angela Merkel tra la folla, per dire.
Inoltre per alcuni istanti, dopo circa due ore di lavoro, ho temuto che non sarei riuscito a terminare le Tavole, e l'ho sussurrato a Matteo mentre ero in piena trance.
Eppure via da lì, a tracciare segni a matita sempre meno definiti e ad inchiostrare alla bell'e meglio, pur di finire per tempo.
Ma ecco, nonostante questo, ci sono stati numerosi fattori che hanno contribuito a far sì che tutto finisse per il meglio.
In primis il luogo dello svolgimento della Finale: non più quello stralcio di metri quadri a ridosso del palco maggiore dell'Alpheus (locale che, tra le altre cose, è stato completamente rifatto...prima era tutto nero, mo è tutto bianco), bensì una piccola sala contigua all'ambiente circolare centrale. Avevamo più luce, più tranquillità, maggiore possibilità di far vedere agli altri cosa stavamo facendo e maggiore possibilità di vedere anche noi quello che stavamo facendo.
Abbiamo avuto la possibilità di lavorare per bene, ecco.

Poi ovviamente, importante è stata la presenza di amici e parenti, tanti anche stavolta.
Persone che non avrei pensato di vedere lì, e invece c'erano.
Persone che sapevo ci sarebbero state, e infatti c'erano.
Persone che hanno detto "Faccio di tutto per esserci" e, seppure in ritardo, c'erano.
Grazie ancora a tutti voi.
Infine, un grazie alle tre cose senza le quali non avrei di sicuro finito il lavoro, nè tantomeno vinto:
- la Vodka Red-Bull;
- la maglietta gialla di Taxi Driver di Corrado;
- la bussola.
Come per la serata della Semifinale, anche stavolta è stata realizzata un'intervista "in itinere", proprio mentre tutti e tre stavamo lavorando. La particolarità di quest'intervista è che stavolta mentre rispondevo ero ancora più rincoglionito dell'altra volta. Comunque la trovate qui, insieme ad un breve resoconto della serata e alle altre interviste.
Conclusione: sono riuscito a portare a termine la storia, anche se il disegno e l'inchiostrazione risentono del poco tempo e della calma mancante (com'è naturale che sia). Pur avendo terminato con mezz'ora di sforo (00:30 circa), sono stato il primo a chiudere. La cosa ovviamente non cambiava nulla perchè le Tavole le abbiamo consegnate tutti e tre il giorno seguente.
Per concludere, due paroline riguardo la storia scelta questa volta.
Come spesso mi accade, si tratta di un lavoro basato sul capovolgimento degli schemi. Nello specifico, l'incrociarsi di due persone durante una passeggiata con i loro amici a quattro zampe. Contrariamente a quanto accade di solito però...cazzo, ma che ve lo spiego a fare? Qui sotto metto le Tavole e leggete direttamente. E' inutile che vi riempia di menate su come è nata la storia, sui suoi significati personali e nascosti, e via discorrendo.
Tanto se vi dico che mi è venuta in mente mentre stavo affacciato alla finestra e due cani sul marciapiede si stavano per scannare, che ci sono delle citazioni ad altri autori e/o autoreferenziali, e che in realtà io come il tizio dell'ultima vignetta mi ci sono sentito innumerevoli volte, è capace che manco ci credete.
Di seguito le 4 tavole 4 (realizzate prudentemente in formato A4, stavolta...):




Chiudo:
Sabato prossimo, 17 Dicembre, ci sarà la serata di premiazione dei vincitori: la serata dei MArteAwards.
Esporrò su un paio di pannelli mastodontici e disegnerò dal vivo nonsoancorabenecosamaqualcosa.
Se non dedico molto tempo e spazio a questa cosa è per il semplice fatto che la serata si svolgerà alla galleria d'arte "Il Mitreo", a Corviale.
"Arrivare a" e "tornare da" Corviale è un casino, a meno che non abitiate a Roma e siate muniti di automacchina.
Quindi era giusto per conoscenza.
So che sarà difficile che venga qualcuno, ma va bene così.
Chi c'era c'è già stato quando ce n'era bisogno.
E vi ringrazierò per anni per tutto questo.

E.

lunedì 14 novembre 2011

"Outerside" - 24 Hours Italy Comics for Verticalismi


Sono riuscito alla fine a partecipare al 24 Hours Italy Comics organizzato dal sito Verticalismi.
Nonostante l'enorme faticaccia, il risultato che ne è venuto fuori è stato più che discreto e pare abbia riscosso consensi.

L'esperienza in sè, di dover disegnare con una data scadenza e con limitate tempistiche, risulta sempre piuttosto debilitante, e non nascondo che durante la realizzazione siano stati non pochi i momenti di smarrimento (tra l'altro mi sono accorto solo dopo la pubblicazione di un paio di erroracci dovuti proprio alla stanchezza e alla lucidità che veniva a mancare, quindi in caso vi accorgeste di queste imperfezioni grafiche chiedo venia preventiva).

Riguardo alla storia, come sempre quando effettuo lavori personali, ho finito per giocare un po' con i doppi sensi e i punti di vista. In questo caso, ad esempio, ho provato ad immaginare di vedere quello che c'è "fuori dal foglio" di una comune Tavola a fumetti, ovvero ciò che succede quando i personaggi non sono racchiusi nelle vignette, ma "in pausa" su un foglio bianco.
Dal momento che la storia sarebbe stata comunque digitalizzata e pubblicata online, ho pensato che il "palcoscenico" ideale di un foglio bianco virtuale non poteva che essere la finestra di un programma di grafica quale Adobe Photoshop, la quale fa da contorno all'intera vicenda.

Il parallelo con il mondo del cinema mi è sembrato scontato, ed è venuto fuori così il dialogo tra il "regista" (o meglio, il disegnatore) e l'"attore" (nello specifico del caso, il personaggio di Batman), i quali si accordano sulla Tavola da disegnare insieme.
Dato il tema stabilito per il 24 HIC poi, ovvero "Dinamico duo", ho pensato di scherzare sul rapporto del dinamico duo per antonomasia, ovvero Batman e Robin.
L'inserimento di personaggi come Topolino e Dylan Dog, invece, punta a sottolineare come spesso la realtà che ci viene presentata risulti piuttosto distorta rispetto a quanto essa non sia. Personaggi che il più delle volte ci appaiono "puri" se visti soltanto all'interno del loro contesto (come può succedere riguardo ai volti noti dello spettacolo), nella realtà che non vediamo si dimostrano cinici, decadenti, peccaminosi (da qui un Topolino tabagista e un Dylan Dog ricco e lussurioso).

Infine il titolo: "Outerside" è una sorta di neologismo, ibrido di "Otherside" e "Outside". Traducendo e parafrasando, significa "Il lato fuori", "La faccia che sta fuori", e indica per l'appunto ciò di cui ho scritto poco sopra, ovvero l'immagine delle cose che stanno "al di fuori", il proverbiale rovescio della medaglia, il foglio bianco ed immacolato dove i personaggi riposano e chiacchierano quando non sono "in scena" (o "in Tavola").

Per altre considerazioni non vi resta che leggere la storiella, se non l'avete ancora fatto. Meglio lasciar parlare i disegni piuttosto che star qui al leggere le mie menate idealizzanti.
Il link è questo (o in alternativa si viene reindirizzati cliccando sull'immagine in alto).

A presto!

venerdì 11 novembre 2011

24HIC

Domani forse provo a partecipare a questa cosa qui.
Si tratta di una sorta di "24 ore di Le Mans" del Fumetto, ossia la realizzazione di una storia a fumetti in vertical scroll, su un tema stabilito e rivelato in mattinata sul sito www.verticalismi.it. Il tutto deve essere realizzato e impacchettato in 24 ore.

L'iniziativa prende spunto da un'invenzione dell'americano Scott McCloud, arcinoto agli addetti ai lavori per il suo "Understanding Comics" (tradotto in Italia come "Capire il fumetto - l'arte invisibile", edito da Pavesio), che nel 1990 ebbe la brillante idea, con l'aiuto di Steve Bissette, di tentare di portare a termine un fumetto completo in 24 ore. Maggiori informazioni sulla storia dell'evento le trovate qui.

Ad ogni modo, l'intenzione c'è, ma potrei tranquillamente mollare in corso d'opera o lasciar stare ancor prima di incominciare, causa stanchezza accumulata e rischio di blocco creativo. Vedremo domani, comunque.

Questa è la locandina:

mercoledì 12 ottobre 2011

Finale nazionale MArteLive

Domani sera si va in scena per il gran finale.
Come l'altra volta, dedico solo un breve post, giusto per ricordarmi di questo giorno, casomai ce ne fosse bisogno. 
Domani si va all'Alpheus.
Allo sbaraglio.
Senza idee, senza una storia decente, e con un casino di determinazione.
Domani c'è la finale nazionale del MArteLive 2011. Sezione Fumetto.
E qualsiasi cosa succeda, non mi perderò per strada.

martedì 27 settembre 2011

"Gentile cliente..."

"...Youcanprint.it è felice di informarti che l'ordine "ORDINE CARNEVALE" è stato spedito in data 27 Settembre con corriere espresso SDA.
Il codice della spedizione è *****.

Per controllare lo stato della spedizione collegati al sito
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Grazie per aver scelto Youcanprint.it"



Prego. 

lunedì 26 settembre 2011

Sergio Bonelli R.I.P.

Ho avuto la fortuna di incontrarlo di persona cinque anni fa, al Romics del 2006. Di stringergli la mano e di farmi lasciare un piccolo autografo su un bloc notes di merda.
Per me fu un po' come incontrare una grande star, uno che lavorava nel mondo che adoravo e ne era in qualche modo una delle personalità più importanti.

Sarò sincero nel dire di non essere mai riuscito ad apprezzare veramente le sue pubblicazioni.
Tuttavia, mi sento in dovere di lasciargli un mio modesto saluto.
Se al giorno d'oggi, fumettisticamente parlando, siamo ciò che siamo, è anche grazie a lui.
Arrivederci Sergio.


Sergio Bonelli (2/12/1932 - 26/9/2011)

sabato 24 settembre 2011

Io, Saturnalia!

Nel post precedente avevo accennato riguardo due novità. Una è la seguente.
L'albo al quale ho lavorato per circa 4 anni, tra realizzazione, lettering, grafiche, copertine e intrugli vari, è definitivamente chiuso.
"Gryeph - La Saga del Taumaturgo", storia dark-gothic-brutal-fantasy-osè, sarà presto disponibile. E questa è cosa buona.
Ho intenzione di dedicare un post adeguato all'avvenimento non appena mi ritroverò il fogliume tra le mani, quindi per ora mi limito alle dovute comunicazioni di servizio.

C'è da chiedersi (ma neanche troppo in fondo) dov'è che si troverà l'albo, altrimenti staremmo qui a parlar di aria fritta.
Ebbene, di comune accordo con mio fratello Matteo, ideatore e co-realizzatore dell'opera, abbiamo deciso di scinderci da qualsiasi contatto avuto precedentemente, e di autoprodurci.
Quindi sì, potremmo esserci creati delle inimicizie.
Quindi sì, i soldi li cacciamo noi.
Quindi sì, l'albo sarà un qualcosa di concreto e tastabile ma, in virtù del numero tutt'altro che consistente di pagine (62, in bianco y nero), non utilizzabile come arma da lancio.
E sì, al di là di tutto, sarà anche un qualcosa di figo.


Spiego per bene cosa intendo per "autoproduzione". L'albo lo stampiamo da noi, e lo distribuiremo come pubblicazione gratuita sotto il marchio della neonata "Saturnalia Smart Publishing".
Saturnalia è, almeno per il momento, un'incognita, una scommessa, equivalente alla probabilità di incontrare un unicorno alla metro Rebibbia. E' il nome che utilizzeremo per presentarci nel mondo del fumetto, da perfetti esperti neofiti, e con il quale sarà marchiata la nostra prima pubblicazione, Gryeph per l'appunto.
Dar vita a Saturnalia ci ha permesso in fase di allestimento di fare le cose un po' come ci piaceva, senza dover tener conto a nessuno, se non a noi stessi. Il risultato credo che sia più che soddisfacente e, a mio modesto parere, di meglio non poteva essere fatto.

La copertina definitiva dell'albo, causa anch'essa di numerose e dolorose rivisitazioni, è questa qui.
Della stampa vera e propria se ne sta occupando un servizio di stampa on-demand, ai cui membri va un grosso ringraziamento, specialmente per quanto riguarda la pazienza avuta nel trattare con un metodico&pignolo come me. L'epistolario multimediale portato avanti con loro nelle ultime settimane farebbe invidia a qualsiasi corrispondenza romantica con sfondo bellico.
Ad ogni modo, il servizio non è illimitato, quindi Gryeph in versione cartacea sarà in edizione limitata a 50 copie, almeno per quanto riguarda una prima pubblicazione.

Sul destino di queste 50 copie mi astengo, per il momento.

La nascita di Saturnalia però, come "movimento" improntato principalmente ad una realtà virtuale e del uorlduaiduèbb, ci permetterà di rendere pubblica la storia anche in larga scala, attraverso il formato e-book scaricabile.
Per rimanere aggiornati tramite questo blog, ho inserito un piccolo badge a destra (--->) che rimanda direttamente alla pagina Facebook di Saturnalia. Per capire un po' meglio di cosa sto parlando, vi conviene andare direttamente lì, tanto non ci credo che non siete iscritti a Facebook.
Quanto prima sarà online anche un sito dedicato interamente a Saturnalia, dove sarà possibile scaricare l'e-book di Gryeph.
Per il momento, in attesa che le stampe arrivino a destinazione, che io vi fornisca ulteriori aggiornamenti, e che il sito venga pubblicato, vi lascio con il booktrailer di presentazione di Gryeph, che sta ormai spopolando in Giappone.
Chao!


giovedì 8 settembre 2011

Renewal

Ripartiamo da qui, dunque. Da dove avevo interrotto e lasciato.
Tenere un blog non è da me, assolutamente. La costanza non è il mio forte. Perseveranza sì, costanza no.
L'ultimo post che ho scritto è stato pochi giorni prima della Semifinale del MArteLive, sezione Fumetto. Credo sia d'obbligo a questo punto scrivere qualcosa a riguardo, dal momento che ho avuto la fortuna di poter fare una simile esperienza e chissàquandomiricapitamò. Cercherò di non essere il solito prolisso, il che significa quasi sicuramente che scriverò l'ennesimo papiro e voi non lo leggerete fino alla fine o forse manco comincerete a leggere, eccetera.
Alcune note preliminari: scopo della serata era disegnare "quello che ti pare",  che però fosse preferibilmente una storia autoconclusiva, se gareggiavi per la sezione Fumetto, o almeno un'illustrazione completa, se gareggiavi per la sezione Illustrazione.
Io Fumetto. Storia quindi.
Nei giorni precedenti la serata (due giorni prima, per la precisione) ho deciso ciò che avrei disegnato, grazie anche ad alcuni consigli da parte di mio fratello maggiore. L'importante, almeno per come la vedevo io, era riuscire a disegnare qualcosa di insolito, o che fosse comunque in grado di attirare l'attenzione di chi sarebbe passato lì nei pressi dello stand, e non soltanto per il contenuto della storia, ma anche per il modo in cui essa veniva disegnata.
Per quanto riguarda la storia in sè, ho deciso di puntare su un metafumetto e, dunque, sulla metanarrazione. Essendo il MArteLive un contest, una sfida, io non ho fatto altro (uhm, detta così pare facile, ma non lo è) che raccontare e disegnare lo "scontro" tra due disegnatori ed i loro rispettivi personaggi. Ho immaginato due disegnatori diversi (l'uno tipico graphic-novelista/radical-chic/bohémien/quellarobalì, l'altro ciccio-nerd appassionato di supereroi) che partecipano ad un contest con le loro storie. I due protagonisti di quest'ultime però, finiscono per "uscire" dalla rispettiva storia, per ritrovarsi poi in quella dell'altro personaggio e, quindi, dell'altro disegnatore. Un salto grafico e mentale che ribalta un po' lo schema standard di una storia a fumetti.
La realizzazione di questa storia è stato il punto forte (e ne sono abbastanza fiero). Ho cominciato a disegnare le due "diverse" storie contemporaneamente, su due diversi fogli A3 orientati orizzontalmente (grande cazzata questa, la decisione delle dimensioni), una vignetta alla volta per ogni storia. Disegnavo quindi un po' su un foglio, un po' su un altro, come se stessi facendo due cose diverse in contemporanea. La cosa ha avuto gli effetti che speravo sui passanti: creare curiosità, far nascere domande su cosa stessi facendo, sorprendere chi magari si aspettava di ritrovarsi davanti solo dei bei disegni da guardare, e non da capire.
Non appena le due storie si apprestavano ad arrivare alla conclusione, ho unito i due fogli lungo i lati lunghi, di modo da avere un'unica, enorme tavola A2.
Ed un'unica storia quindi, la quale poteva essere letta partendo indifferentemente da uno dei due "inizi", e che per essere capita nel complesso necessitava di una continua rotazione del foglio.
Paradossalmente, il finale del racconto era quindi nella parte centrale della supertavola, laddove i due fogli iniziali andavano ad unirsi.
Alcune considerazioni postume vanno fatte.
In primis, che l'esperienza della serata è stata fantastica, carica d'adrenalina ed esaltante, proprio come mi aspettavo. Non so in quanti potranno capire davvero questa cosa, ma è stata una cosa per me importante, e alla quale tenevo tantissimo. Vi prego di non banalizzare.
Il rammarico principale sta nel fatto che, avendo poco poco poco poco tempo a disposizione (realizzare ed inchiostrare due Tavole A3 in una serata è una cosa per me quasi totalmente impensabile), mi sono dovuto concentrare totalmente sul lavoro, perdendo la percezione di ciò che avevo intorno, e vivendo il tutto con uno stato di tensione al limite del sopportabile, causato dal timore di non riuscire a portare a termine il lavoro. Avrei preferito affrontare il tutto con maggiore serenità, dialogare di più con le persone che si fermavano allo stand e che sfogliavano il mio book (per dire, ho solo vaghi flash di queste persone...ricordo però parecchi volti sorridenti, perciò in cuor mio so che ciò che faccio può essere apprezzato davvero, anche da gente sconosciuta), e rendere più partecipi gli amici che erano lì per sostenermi.
Dedico un pensiero a questi ultimi. In realtà spero di averlo già fatto di persona (e a sufficienza), ma ad ogni modo cerco di rimediare qui sopra: vi ringrazio davvero di cuore per essere venuti. Di avermi sostenuto (e di avermi votato, of course). Di cuore.
Ringrazio inoltre Joi@, l'illustratrice che ha condiviso l'evento insieme a me con grande simpatia.
Ad ogni modo, qui potete trovare un breve riassunto della serata (per la sezione Fumetto), con una piccola intervista fattami mentre disegnavo (e, quindi, mentre non prestavo molta attenzione a ciò che rispondevo).
Questa, invece, è la Tavola finale della storia che ho realizzato.
Per chiudere, qualche annotazione personale sulla gestione di una serata del genere, che metto qui come promemoria personale e che potrebbe risultare utile a chiunque altri si ritrovasse a fare una simile esperienza:
- Lavora su fogli più piccoli, cazzo;
- Scriviti i dialoghi PRIMA della serata, e non inventarteli sul momento credendoti il demiurgo delle sceneggiature ex-tempore;
- Scordati di lavorare con pennino, pennello e inchiostro se non hai la pratica e l'esperienza per farlo con la velocità necessaria;
- Procurati una qualche lampada portatile da millemila Watt;
- Contatta prima della serata il disegnatore che sarà lì con te e chiedigli se anche lui avrà intenzione di indossare una maglietta color porpora;
- Beviti il cocktail prima che si sciolga il ghiaccio.

Al termine delle cinque (o quattro, non ricordo) serate delle Semifinali, sono uscite online le classifiche degli artisti della regione Lazio (redatte in base ad una votazione popolare + una votazione fatta da giudici di categoria). Per quel che mi riguarda, sono arrivato terzo (su un totale di 11 partecipanti alla sezione Fumetto/Illustrazione), risultato più che soddisfacente, considerato il mio livello di preparazione, e il fatto che mi presentavo lì come un autentico sconosciuto.
Le finali, come si legge qui, sono state spostate da Settembre ad Ottobre. Non so ancora se la mia posizione mi consentirà di rientrare tra i finalisti, però sinceramente ci spero (anche se, senza alcuna modestia, ritengo nulle le possibilità di vittoria finale).

Passando ad altro, invece, alcuni aggiornamenti random sulle cose successe negli ultimi mesi:
- Ho terminato a Giugno, con grande soddisfazione, il lavoro come vignettista presso L'Inchiesta Quotidiano. Per quanto riguarda il prossimo anno non so ancora se la collaborazione ripartirà, anche se in parte preferirei di no. Di strisce umoristiche che non fanno ridere ce ne sono già tante in giro, e quelle che ho fatto io non erano da meno (anche se, testimonianza reale, pare piacessero molto agli anziani al bar).
- Ho risentito Enrico Teodorani di E.F. Edizioni, riguardo la storia che ho disegnato per loro. A quanto pare hanno avuto dei problemi e hanno dovuto rimandare alcuni progetti e pubblicazioni. Se saprò qualcosa riguardo un'eventuale pubblicazione cartacea della storia, vi aggiornerò qui su;
- Ho continuato a collaborare con la Scuola Fumetto Cassino, in particolare per la rivista Manicomik. Mi era stato chiesto di realizzare un'illustrazione che avesse come tema "la disoccupazione". Il risultato è stato poi utilizzato per la copertina dell'albo, ed è questo:
L'illustrazione era in principio accompagnata anche da una didascalia, poi accantonata. E' comunque presente il binomio "disegno + testo" sulla mio profilo di Facebook (cercate tra gli album di foto).
Per il numero seguente di Manicomik, in uscita ad Ottobre o giù di lì, ho inviato giorni fa una vignetta ed una striscia, con tema la nuova manovra finanziaria. Come da "regolamento", però, non posso pubblicarle prima dell'uscita della rivista, perciò aspettiamo;
- Gryeph è praticamente pronto. Lettering ultimato, illustrazioni ultimate, grafica ultimata, impaginazione ultimata. A breve, breve, brevissimo, ci saranno sontuosi aggiornamenti. Stay tuned.

Concludo dicendo che sono in dirittura di arrivo un paio di novità. L'una riguarda anche Gryeph, ed in particolare la sua pubblicazione. L'altra riguarda solo me, ed è piuttosto importante.
Ma preferisco parlare di entrambe non appena avrò più coscienza e sicurezza delle cose.

Arrivederci.

lunedì 9 maggio 2011

MArteLive

Domani sera sarò all'Alpheus per la semifinale del MArteLive, sezione Fumetto.
Non è un post informativo, è più una cosa che volevo scrivere io come memento.

L'ultima volta che ho disegnato dal vivo, davanti a gente che mi guardava passando, è stato cinque anni fa.
La cosa che mi ricordo è che è difficile, almeno per me. Molto difficile.
Spero che domani sarà diverso.

Non dormo da tre giorni circa.
Ma sono contento lo stesso.


domenica 23 gennaio 2011

Non ci sono suoni, qui

sabato 15 gennaio 2011

Bamboo (e varie paraculate)


Anno nuovo, vita nuova.

N'èvveroncàzzo.
Nonostante le novità che a intervalli regolari si affacciano su quella che è (almeno attualmente) la mia sorda routine, a me sembra proprio di star sempre fermo nello stesso identico punto di quello sporco finale di duemiladieci.
Mi arrangio come posso per cercare di intravedere una qualche svolta che sia, in qualche modo, decisiva.
Disegno.
Disegno ogni volta che posso perchè il disegno è ossigeno puro, grezzo e pastoso.
E questo è vero, cavolo.

Adesso parlerò un po' di quelli che, per ora, potrebbero rivelarsi tra i migliori 90 euri che abbia mai speso. Ossia, ciarlerò riguardo la tavoletta grafica autoregalatami a Natale: una Wacom "Bamboo Pen&Touch".
Ho parlato di questo mio acquisto praticamente ad ogni persona a cui possa fregare almeno un minimo delle mie evoluzioni artistiche. Nonostante il variare dell'interlocutore, le conversazioni sono state l'una identica all'altra.
"Ehi, mi sono comprato la tavoletta grafica per disegnare al piccì!"
"Wacom?"
"Sì."
"Bamboo?"
"Sì."
"E' la migliore."
Il fatto che tutti abbiano detto "è la migliore" mi ha evitato di pensare che avessi preso un pacco gigantesco.
Certo, che io stia scrivendo sul blog riguardo alla tavoletta non è certo un qualcosa di immotivato. Non voglio star qui a farne una recensione.
In realtà scrivo perchè più la uso e più mi viene da riflettere a proposito delll'evoluzione della tecnologia, dell'arte, del disegno e della sua digitalizzazione.

Passo indietro.
Durante le vacanze natalizie ho preso un caffè (no, una cioccolata calda) con Matteo, dopo almeno un paio d'anni in cui ci eravamo limitati a sentirci via mail.
Abbiamo parlato come due vecchi compagnoni di un sacco di cose, senza mai discostarci troppo da quello che era però l'argomento di fondo: il fumetto.
Tra i vari topic di chiacchiere è venuta fuori anche questa cosa della digitalizzazione, della differenza di un disegno "a vivo" e di uno fatto invece interamente al computer, o di come la tecnica a mano possa sposarsi con le potenzialità offerte dal piccì.
Sembravamo un paio di quei critici da talk show, di quelli che si riempiono la bocca di parole masticate ma non digerite. Di quelli che ti verrebbe voglia di prendere a schiaffi.
Si è parlato anche di tavolette grafiche, ovviamente. Lì mi è partito lo sfizio e il giorno dopo ne ho comprata una.
A tal proposito, pubblico questo disegno.
Ecco, questo l'ho fatto oggi, tra un buco e l'altro della mattinata. Tutto al piccì, con la tavoletta.
Disegnato con Illustrator e colorato in Photoshop.
"Beh, fico cazzo", verrebbe da pensare. In effetti il risultato piace anche a me. Il problema però è un altro.
Ossia che Illustrator + tavoletta grafica è un'accoppiata spaventosa. In gran parte, se mi si passa l'eresia, si può dire che il disegno te lo fa lui.
Mi spiego: tu magari tracci la tua linea con la pennetta, la quale per forza di cose sarà sbilenca e tremolante (che poi io ho delle mani in perenne effetto Mercalli), e Illustrator cosa ti fa?
Te la raddrizza, te la sistema, te la arrotonda in automatico e te la rende morbida come il culo di un infante. Provare per credere, è stupefacente.
"Ma scusa, sei al quinto anno di Architettura e non sapevi che Illustrator avesse questa opzione?"
Ennò, non lo sapevo.
Vorrei poter descrivere a parole quanto questa cosa mi sbalordisca/affascini/spaventi, ma ho idea che dovrei dilungarmi troppo (ma soprattutto, sto scrivendo a tempo perso, per riposarmi, e non mi va troppo di stare a pensare).

Arrivo al punto. Quello che mi chiedo è: "quanto di mio c'è in quel disegno?"
Solo perchè ho deciso il soggetto, o perchè ho messo una linea qui anzichè lì, o ho optato per questo colore al posto di quello, posso davvero dire che sia opera mia?
Volendo metterla all'estremo: chiunque potrebbe disegnare quei due personaggi, se munito di tavoletta e apposito programma?
O è una cosa che è venuta fuori da me, e da me soltanto?
Non riesco a capire se ci sia del lavoro dietro quel disegno, se permane un minimo di manualità, o se il computer prende il posto della mano quasi in modo definitivo.

C'è da dire che il processo di disegno al computer, oltre che innovativo e divertente (ma ripeto, siccome sono alle prime armi, questa caratteristica è probabile che vada via via spegnendosi), abbatte i tempi di lavoro in maniera mostruosa.
Il disegno dal vivo, per quel che mi riguarda, solitamente passa attraverso queste fasi:
- ideazione
- bozza a matita
- matita definitiva
- inchiostrazione
- scanning
- post-editing al computer
...che è davvero un processo che porta via tempo. A volte impiego ore per fare disegnini di merda.

Con la tavoletta non succede. Prendi e "bam!", scarabocchi in definitiva, come se stessi già inchiostrando. 
Inutile poi che stia qui ad esporre quanto siano precise e veloci le correzioni che possono essere fatte al computer, nel caso ti capiti di commettere un errore.
"Cazzo, ho sbagliato".
Ctrl + z.
"Cazzo, ho sbagliato tre linee fa."
Ctrl +z, Ctrl +z, Ctrl +z.
Velocissimo.

Questa cosa, ripeto, mi spaventa.
Temo che il disegno, quello su carta, quello fatto di macchie indelebili e sudore (sì, vabbè, "sudore"...giusto per dare un po' d'enfasi al testo...non sudo quando disegno, tranne quando mi sparo le lampade in faccia, la sera) possa andare perduto.
Indubbiamente come strumento la tavoletta è utilissima, specialmente per realizzare disegni veloci o scadenzati, come quelli che faccio per L'inchiesta; spero però di non diventarne schiavo.

Mi piacerebbe però sfruttarne la velocità per diventare un po' più produttivo, o per evolvermi anche con altri metodi e stili di disegno.
Ci sono delle idee, ad esempio, che avevo accantonato per mancanza di tempo. Robe che necessitavano di una certa "serialità" di pubblicazione (vignette, strip, eccetera), che però io non potevo assicurare.
E' il caso ad esempio di questo personaggio, lasciato a marcire per più di un'anno e mai concretizzato (ma non sto qui ad assicurare che d'ora in avanti il suo destino possa avere risvolti migliori).
Con la tavoletta ci vogliono due minuti a disegnare una cosa simile. Zap.
Scarbocchi e via. Le linee storte Illustrator le raddrizza. Se sbagli correggi senza problemi.
Poi colori con Photoshop, e riempi di effetti strafighi.
Cavolo, è davvero spaventoso.
La tecnologia è spaventosa.

Ultima annotazione: disegnare con la tavoletta, contrariamente a quanto si possa pensare, è del tutto diverso dal disegno sul foglio di carta.
Quando disegni a computer devi dividerti tra l'utilizzo della penna, del mouse e della tastiera, e sposti le mani da una parte all'altra così velocemente che ti sembra di guidare l'Enterprise.
Unico problema davvero insopportabile riscontrato sin'ora: a differenza della realtà, con la tavoletta non puoi rigirarti il foglio quanto e come cavolo ti pare.
Per il resto è davvero divertente.

Saluti.

venerdì 7 gennaio 2011

"L'anello cosmico"

Finalmente ho disegnato la mini-storia che mi aveva chiesto Salvatore.
Doveva trattarsi di una Tavola autoconclusiva, che però ho finito per sdoppiare per esigenze di sceneggiatura (il buon Saso non era stato categorico più di tanto, nè pretenzioso. Si era limitato a inviarmi il soggetto della storia tramite messaggio di Facebook, e in mancanza di ulteriori vincoli mi son preso le mie consuete libertà).

Ho variato leggermente dal solito stile che utilizzo. A Natale ho comprato una tavoletta grafica e volevo giocarci un po', sicchè ho colorato le due Tavole al piccì, tentando di metter su una mezzatinta digitale.
Considerato il tempo che avevo a disposizione (o forse, che "avevo voglia di avere a disposizione"), il risultato non è male, tenendo presente che è il mio primo approccio con la suddetta tavoletta.
Per quanto riguarda l'utilizzo dei filtri di photoshop, so che è da principianti usarli.
Però sticazzi.


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