Esterno notte.
Taglio di luce da un lampione
solitario.
Sguardo fisso sul marciapiede, con gli
occhi che galleggiano nel buio.
Terrorizzato ed avvolto da un macabro
senso di inquietudine.
Respiro, ma non ce n’è bisogno.
Ordino alle mie gambe di farmi alzare,
e dopo un po’ obbediscono.
In silenzio, ascolto quello che la
città ha da dirmi.
La pioggia percuote il terreno,
scandendo innumerevoli frammenti di tempo.
Sirene che abbaiano seguono ai rumori
di saracinesche forzate.
Bottiglie di vetro passeggiano nelle
pozzanghere.
Cammino barcollando, e sento odore di
fuoco.
Mi rendo conto che lui mi sta cercando.
Calpesto lentamente le mie impronte, e
con il cuore che rimbomba mi accascio di nuovo.
Sento un’ombra distendersi su di me.
Una fredda canna di pistola mi gratta
sulla nuca.
Tuono.
Risveglio...